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Fra i pochissimi nomi interessanti a popolare l’altrimenti desolato -e desolante- panorama estremo contemporaneo, quello degli Alcest (monicker dietro al quale si cela il francese Neige, al secolo Stéphane Paut) è, e rimarrà per sempre, legato a doppio filo all’album capolavoro Souvenirs d’un autre monde.

Datato 2007, Souvenirs riuscì nell’improbabile impresa di coniugare alla perfezione la freddezza del black-metal con le atmosfere trasognate tipiche dei soundscape shoegaze; il successo a livello di pubblico fu pressoché immediato, così come il meritato plauso della critica di settore (e non).

Approvazione che non fu però pienamente replicata dal successivo Écailles de Lune (2010). Qui la freschezza compositiva che caratterizzava il precedente lavoro lasciò il passo a una certa verbosità musicale e ad atmosfere fin troppo oppressive, rendendo l’album concettualmente più vicino ai primordi puramente black-metal della band piuttosto che ai suoi sviluppi successivi.

Appena un anno e mezzo dopo, è già tempo per un nuovo studio-album a firma Alcest: Les Voyages de l’Âme (“i viaggi dell’anima”, per i lettori meno francofoni), che si colloca in un ipotetico, naturale crocevia tra i due lavori sopracitati, con giusto un lieve sbilanciamento verso i lidi intimisti e onirici esplorati in Souvenirs. A porre un freno all’immaginario sonico architettato da Neige ci pensano però strutture più solide e quadrate, segno di una maturità compositiva ormai pienamente raggiunta.

Il risultato è un disco decisamente godibile e perfettamente coeso, che scorre nei suoi otto brani (per una durata complessiva di ben cinquanta minuti) senza cali di sorta. Certo, manca un po’ l’impatto emozionale del primo lavoro di matrice shoegaze e (quasi) tutto richiama a qualcosa di già sentito nei precedenti album, ma difficilmente Les Voyages de l’Âme, nella sua natura di riuscito collage tra passato e presente degli Alcest, finirà per scontentare i fan della one man band transalpina.

Artista: Alcest
Disco: Les Voyages de l’Âme
Etichetta: Prophecy Productions
Selezionati per voi: Autre Temps, Les Voyages de l’Âme, Summer’s Glory

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Pietro Recchi

Dopo aver inseguito per un lustro l’improbabile carriera di rockstar, Pierre (non è un soprannome, lo chiama così anche sua madre) ha deciso di tornare a buttare via il proprio tempo nel più tranquillo (?) ambito videoludico. Attualmente collabora festoso a Players e Single Player Coop. E’ l’unica persona esistente convinta che Milano sia la città più bella del mondo.

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